Vincitori 2017

La sesta edizione del SOUQ Film Festival è terminata. Grazie a tutti i registi che hanno partecipato e soprattutto grazie al pubblico, che anche quest’anno ha affollato il chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo Teatro Grassi.

Per chi si fosse perso la premiazione, ecco i vincitori del SOUQ Film Festival 2017:

Il Premio della Giuria è andato a “Les Miserables“, di Ladj Ly, distribuito da Salaud Morrisset. Questa la motivazione: “Il grande valore del film è costituito dall’autenticità. Anche se l’idea alla base può sembrare non originalissima, il contesto e i personaggi sono assolutamente reali. La regia ha valorizzato il lavoro degli attori, coniugandolo con una fotografia ruvida e un uso sapiente della macchina a spalla”.

Il pubblico ha invece premiato: “The Good Fight” di Ben Holman.

Menzione speciale del SOUQ Film Festival per “La Oposicion” di  Zoey Martinson.

Il premio della giuria giovani, composta dagli studenti del corso di Comunicazione Interculturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, tenuto dalla professoressa Anna Sfardini. Il premio è stato assegnato a “Un lugar – A Place” di Iván Fernández de Córdoba.  Questa la motivazione: “Il film affronta un tema molto attuale e i diversi aspetti della sofferenza legata alla migrazione: la paura, l’indifferenza, i pregiudizi, la solitudine, i difficoltosi ricongiungimenti familiari, la disperazione dei migranti.
Il corto riesce a combinare un’alta qualità di scrittura, recitazione e fotografia con un tema ben noto come il pregiudizio verso lo straniero pericoloso, potenziale terrorista. Ad esso si legano altri stereotipi che abitano il vivere quotidiano: la pigrizia dello spagnolo medio fissato con il calcio, la ‘virilità’ e freddezza delle donne in carriera. Complice un paesaggio spagnolo molto suggestivo, il racconto sviluppa la metafora del viaggio: da un lato, una meta futile, come l’andare ad una festa di compleanno; dall’altro, un obiettivo pressante e vitale, ovvero la ricerca della salvezza e di una vita migliore. ‘Un lugar’ è un invito a riflettere profondamente sul problema della xenofobia nella dimensione individuale e micro-sociale del nostro tempo.