Vincitori 2019

PREMIO DELLA GIURIA
FIREFLIES
, di Amelia Nanni

Con una regia sicura che rivela la grande abilità e padronanza nell’uso del medium cinematografico, e una fotografia molto curata, la regista affronta il tema dell’immigrazione e dell’integrazione con delicatezza e profondità. Il suo lavoro con i giovani attori restituisce in modo naturale allo spettatore l’immaginario e le emozioni di bambini costretti ad affrontare situazioni superiori alle loro stesse forze.

PREMIO DEL PUBBLICO
BARADAR“, di Beppe Tufarulo

PREMIO DEGLI OSPITI DELLA CASA DELLA CARITÀ

IL MONDIALE IN PIAZZA”  di Vito Palmieri

PREMIO “GIURIA GIOVANI”
Composta dagli studenti del corso di Comunicazione Interculturale dell’Università Cattolica di Milano, tenuto dalla professoressa Anna Sfardini

BARADAR“, di Beppe Tufarulo

Il cortometraggio “Badarar” racconta una storia dalla fortissima carica emotiva, incentrata sulla vicenda di due fratelli, Ali e Mohammed, di 10 e 18 anni, costretti a separarsi dopo che – tre anni prima – una bomba aveva distrutto la loro casa a Kabul e ucciso i loro genitori. Il fratello più grande deve partire per la Grecia per ricominciare e preparare una nuova vita anche per il fratellino, che al momento deve lasciare solo. Si tratta di una storia tanto sofferta e drammatica quanto tristemente ordinaria, il lato più umano di una tematica al centro del dibattito pubblico, capace però di portare il nostro sguardo al di là di quel mare da cui oggi vediamo arrivare i cosiddetti “barconi”.
I dialoghi tra i due fratelli, le scene tra le mura domestiche e anche soltanto i piccoli gesti dei due sono in grado di raccontare perfettamente la sofferenza della separazione e la difficoltà per il fratello minore di accettare la partenza di una figura importante, l’unico punto di riferimento che gli è rimasto.
Ma la partenza non viene messa in discussione, per quanto pericolosa e dolorosa è un passaggio necessario per garantire la possibilità di una vita migliore, di un futuro diverso.
“Baradar” è una storia di lotta, di amore fraterno, di solitudine forzata, di coraggio. È una testimonianza del difficile senso della separazione che ogni migrazione produce.

MENZIONE SPECIALE SOUQ FILM FESTIVAL

PIZZA BOY” di Gianluca Zonta

Attraverso la storia di Saba, rider e immigrato, il cortometraggio mostra come sia possibile mantenere uno sguardo di speranza nonostante i pregiudizi diffusi nel mondo contemporaneo.