È “The Chop” del regista inglese Lewis Rose il vincitore del premio della giuria del SOUQ Film Festival 2016.

“In questa breve fiction Lewis Rose affronta con mano leggera, ricorrendo in modo molto originale all’ironia, un tema serio e difficile come quello della convivenza tra ebrei e musulmani. Il tema parte da uno spunto insolito e il cortometraggio ha un ritmo rapido e coinvolgente, il personaggio del protagonista è disegnato con efficacia anche grazie alla brillante e carismatica interpretazione di Amir Boutrous”, questa la motivazione della giuria del SOUQ Film Festival, composta da Angelo Barbato, Adolfo Ceretti, Elena Dagrada, Simon Pietro De Domenico, Tommaso Landucci, Anna Sfardini e Nicoletta Vallorani.

“Sono felice che a vincere sia stato questo cortometraggio, perché attraverso l’ironia trasmette un messaggio molto forte: ci dice che la convivenza tra culture e religioni è possibile”.

“In questa edizione del SOUQ Film Festival abbiamo parlato tanto di immigrazione e, spero, siamo riusciti a dare uno sguardo diverso sul fenomeno portando, per esempio, l’esperienza di accoglienza dei profughi fatta nel piccolo borgo di Riace. In The Chop si va anche oltre: se non ci fermiamo ai reciproci pregiudizi, se proviamo a conoscerci possiamo non solo vivere insieme tra persone di culture diverse, ma essere l’uno la ricchezza dell’altro”, ha commentato don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità.

Tra i 24 cortometraggi in gara, a essere premiato dal pubblico in sala è stato invece “Shok“di Jamie Donoughue, un film ambientato al tempo della guerra in Kosovo.

La quinta edizione del SOUQ Film Festival si è arricchita anche dei commenti e delle valutazioni sui cortometraggi da parte degli studenti del corso di Comunicazione Interculturale dell’Università Cattolica di Milano. 

Anche loro hanno scelto come favorito “Shok”, perché, hanno spiegato “in una ventina di minuti sa raccontare vite di centinaia di persone, squarciando quel velo di carta che separa lo spettatore ignaro da un mondo grigio come il cielo nelle scene del film”.

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