“Per noi di Casa della carità è molto importante condividere con il Piccolo Teatro di Milano e con l’assessorato alla Cultura l’esperienza del nostro SOUQ Film Festival. Quello che cerchiamo di fare con questa rassegna cinematografica, e più in generale con le attività del nostro Centro Studi SOUQ, è di uscire dall’idea che certi fenomeni, come l’immigrazione, la povertà o la sofferenza psichica, siano solo delle emergenze da contenere. Vogliamo affrontare questi temi con un altro slancio e con un’altra creatività, in modo da trasformarli in opportunità, risorse ed energia per la città”.

Lo ha affermato il presidente della Fondazione Casa della carità don Virginio Colmegna, nel corso della conferenza stampa di presentazione del SOUQ Film Festival 2016, che si è svolta nella mattinata di giovedì 27 ottobre, nel Chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo Teatro Grassi, alla presenza del direttore del Piccolo Teatro di Milano Sergio Escobar e dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno e con Delia De Fazio, direttrice artistica del SOUQ Film Festival.

Quella del Piccolo Teatro di Milano, ha sottolineato il direttore Sergio Escobar, non è una semplice location per il SOUQ Film Festival, ma le due realtà stanno costruendo un percorso comune, che va avanti da tempo. Secondo l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno il SOUQ Film Festival è un’espressione culturale capace di esercitare una crescita di consapevolezza in chi assisterà alle proiezioni, diventando uno strumento essenziale per affrontare il tema dell’accoglienza e della relazione.

Promuovere una cultura diversa, una cultura dell’inclusione che parte dalla ricerca; questo fa il SOUQ Film Festival. I film selezionati trattano tutti i temi affrontati dalla ricerca scientifica del Centro Studi SOUQ della Casa della carità, dal carcere alla violenza sulle donne, dalla salute mentale alla violazione dei diritti umani, ma molte delle pellicole arrivate quest’anno trattano il tema dell’immigrazione: “Anche i registi sentono fortemente questo momento storico e scelgono di descrivere quello che succede attraverso le loro opere cinematografiche“, ha spiegato Delia De Fazio.

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