Come da tradizione, anche quest’anno il SOUQ Film Festival propone la visione di alcuni film fuori concorso.
Il concorso dei cortometraggi è arricchito quest’anno da un cortometraggio fuori concorso, in programmazione, venerdì 25 ottobre, due lungometraggi fuori concorso, in programmazione venerdì 25 ottobre e domenica 27 ottobre, e da una proiezione speciale dedicata alle scuole.
“LAST CALL”, Harry Holland, 2023
Tom Holland è il protagonista del corto Last Call, diretto da suo fratello minore Harry, che racconta la vicenda di Kate, una madre disperata che vuole riconnettersi con suo figlio. Il film affronta temi legati alla salute mentale, in particolare la complessità della depressione e del dolore. Kate avrà finalmente l’occasione di porre a suo figlio le domande che l’hanno tormentata in passato.
“La mia intenzione era realizzare un film che desse il via a una conversazione sulle nostre fragilità mentali, più esposte che mai in questo mondo moderno“, Harry Holland.
Il regista
Harry Holland si appassiona al cinema grazie alla collezione di VHS del nonno. A soli 10 anni ha la possibilità di visitare un set cinematografico, esperienza dopo la quale, ha iniziato a costringere fratelli e altri familiari a recitare alle sue produzioni casalinghe. Nelle sue narrazioni visive ama raccontare le fragilità umane e l’importanza della dimensione affettiva.
“TO A LAND UNKNOWN”, Mahdi Fleifel, 2024
“Perché abbiamo lasciato il Libano? Il Libano non era il nostro Paese, era come una prigione proprio come Gaza. Quando tu tratti le persone come cani poi cominciano a mordersi l’un l’altra”.
Chatila e Reda sono due cugini palestinesi che, dopo aver abbandonato un campo profughi in Libano, vivono di espedienti ad Atene. Mettono in atto vari piani per raccogliere una grossa somma di denaro per acquistare passaporti falsi, la loro garanzia per raggiungere la Germania, dove sognano di costruire la loro vita.
Il regista
Mahdi Fleifel nato a Dubai da genitori palestinesi, è cresciuto in Danimarca per poi studiare cinema nel Regno Unito. È conosciuto per il suo documentario del 2013 A World Not Ours, che ha debuttato al Toronto International Film Festival ed è andato poi alla Berlinale.
“AGÀPE”, Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares, 2023
Da quando l’Europa si è trasformata in una fortezza per migliaia di persone migranti, non sono mancate le testimonianze raccolte sul campo, il cui focus è quasi sempre stato la rappresentazione del dolore, della disperazione, delle privazioni, delle violenze subite e delle gravi ed indifendibili violazioni dei diritti umani.
“Agàpe” intende spostare il punto di vista, con l’intenzione di offrire una diversa chiave di lettura, un diverso sguardo, che si discosta dalla storia collettiva per posarsi sulle storie personali, familiari e intime dei protagonisti e poter parlare con loro non più e non tanto delle terribili esperienze del loro progetto migratorio, ma parlando di amicizia, di amore, di legami. «Abbiamo fatto questa scelta perché convinti della forza e della potenza dei sentimenti, che resistono a tutto: alle privazioni, ai lutti, al dolore, alle sofferenze, alle malattie fisiche e psichiche, alle ingiustizie», spiegano gli autori.
I registi
Velania A. Mesay è una giornalista freelance che si occupa di migrazioni e inchiesta sociale. Collabora con varie testate tra cui: MicroMega, The Post Internazionale, Altreconomia, Linkiesta e Gli Asini. È autrice di due podcast, “Lesbo: una storia d’attesa” e “Cipro: la nuova porta d’Europa”, quest’ultimo andato in onda su Rai Radio3.
Tomi Mellina Bares è aiuto regista e operatore cinematografico. Ha lavorato con Pietro Marcello, Andrea Segre, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi.
BENVENUTI IN GALERA, Michele Rho, 2023 (proiezione riservata alle scuole)
Nel carcere di Bollate a Milano da dieci anni è aperto In Galera, il primo ristorante al mondo all’interno di un istituto di pena. Tutto inizia nel 2005 da un’idea di Silvia Polleri, già imprenditrice nella ristorazione, che prova ad affrontare una nuova scommessa: aprire un ristorante dentro al carcere, quello appunto di Bollate, a Milano, considerato una delle realtà penitenziarie italiane più all’avanguardia. L’obiettivo è costruire un progetto di inclusione col quale dare ai detenuti una nuova possibilità di lavoro, formandoli professionalmente sia in cucina sia nel servizio ai tavoli.
Il regista
Michele Rho è regista e sceneggiatore. Ha conseguito il diploma in regia teatrale presso la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Successivamente ha ottenuto una borsa di studio e frequentato il Master of Fine Art in Directing and Screenwriting presso la Columbia University di New York. Lavora nell’ambito del cinema, del teatro e della televisione. We Rock è la casa di produzione con cui produce e coproduce film e documentari.
Foto: Buenos Aires, di Pablo Gonzalez, tratta da Flickr in CC.