Eravate in tanti e, non lo nascondiamo, ci ha fatto molto piacere. La prima giornata del festival ha visto i posti del chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi riempirsi in fretta, fin dalla cerimonia di inaugurazione.

Eravate in tanti e attenti quando hanno dato il via alla tre giorni Delia De Fazio, direttrice artistica della manifestazione, e Benedetto Saraceno, direttore scientifico del SOUQ – Centro Studi Sofferenza Urbana. Ed è stato proprio quest’ultimo a spiegare come “quello delle migrazioni non sia un tema scelto in modo casuale, ma una realtà che alla Casa della carità si vive quotidianamente”. 

Eravate in tanti a vedere i primi corti in concorso e a votarli per stabilire, proiezione dopo proiezione, quale sarà in vincitore del premio del pubblico.

Ed eravate in tanti, infine, anche ad inizio serata quando un video saluto della regista Johanna Schwartz ha introdotto la visione del suo lavoro, il lungometraggio fuori concorso “They Will Have to Kill Us First“: 105′ per raccontare la resistenza e la fuga dei musicisti del Mali all’arrivo degli estremisti islamici nel nord del Paese. 

In un periodo come questo, dove a volte paura e chiusura sembrano prevalere, è stato bello vedere la partecipazione di così tante persone. Che dire? Grazie e… vi aspettiamo anche oggi!

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